C on una struttura capillare di vendita all'estero, un investimento annuo del 5% del fatturato in ricerca e sviluppo e, soprattutto, un prodotto che non ha concorrenti, alla D'Andrea di Lainate, in provincia di Milano, storica azienda familiare attiva nella produzione di accessori per macchine utensili, la crisi non è stata quasi sentita.
«Non abbiamo fatto un'ora di cassa integrazione – conferma con palpabile orgoglio il vicepresidente, Sergio Bassanetti – e abbiamo chiuso in nero il bilancio 2009. La nostra fortuna è stata quella di produrre un accessorio unico al mondo. Si tratta – racconta l'imprenditore – di una speciale testa utilizzata per lavori di tornitura a pezzo fermo, un oggetto dall'alto contenuto tecnologico che ha come mercati di sbocco l'industria aeronautica, petrolifera ed energetica».
Dei 14 milioni di fatturato realizzati nel 2009, il 70% provengono dalle esportazioni, che alla D'Andrea è sinonimo di Asia: «Se ancora oggi – aggiunge Bassanetti – l'Italia ha la bronchite e l'Europa non è ancora guarita dal raffreddore, paesi come Cina, Taiwan, Giappone e India stanno benone. Noi puntiamo per tutto il 2010 sull'Asia e prevediamo di chiudere l'anno con un risultato compreso fra il più 10 e il più 20 per cento».
Anche dal punto di vista finanziario a Lainate sembra si dormano sonni tranquilli: «Sono in azienda ormai da 28 anni – conclude il vicepresidente – e abbiamo sempre lavorato con soldi nostri, senza alcun aiuto da parte del sistema bancario. Non abbiamo debiti, gli ordini sono in aumento e così, anche se probabilmente non recupereremo in breve tempo le punte del 2008, i nostri due stabilimenti e i nostri cento collaboratori continuano a lavorare a pieno regime».
M. D. B.
